di Alessandro Seravalli

Con questo numero di inizio 2017 UDM ha scelto come tema il turismo. Iniziare un nuovo anno è come iniziare un nuovo viaggio, anche dentro sé stessi: in fondo, come evidenziava il sociologo francese Jean Baudrillard, «il viaggio è nella testa».
Il turismo è di fatto un’esplorazione alla scoperta di tradizioni, paesaggi, culture. Un percorso questo che ha visto nella nostra penisola una delle mete principali del peregrinare nel corso della storia. Artisti, poeti, pellegrini, eserciti, uomini di Stato: nei secoli sono stati molti che hanno scelto di visitare il nostro Paese per attingere all’origine della bellezza di cui è così ricco.

Oggi la tecnologia dell’innovazione e della comunicazione trasforma la modalità di esplorare, fisicamente e virtualmente, attraverso il tempo e attraverso la realtà aumentata.

Si vanno delineando forme di turismo sempre più esigenti in ottica sostenibile, dove oltre alle città d’arte famose in tutto il mondo, ormai divenute parchi tematici consumate dallo stress turistico, si incomincia a collegare, scoprire e fruire un sistema territoriale fatto di percorsi, paesaggi, borghi dell’entroterra, enogastronomia, tradizioni, segni storico-artistici che con una densità senza paragoni caratterizzano le nostre regioni italiane.
Questo numero di UDM porta alcuni importanti contributi: dalle nuove metodologie di certificazione di turismo slow con il caso dell’esperienza umbro-marchigiana, alle analisi sul turismo sostenibile in Veneto, le applicazioni innovative basate sulla localizzazione e prossimità e altro ancora.
Le tecnologie innovative della realtà aumentata, o come la chiamò Eric Sadin “realtà orientata”, permettono di conoscere, attivare percorsi didattici o meglio di “edutainment”, attraverso quell’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante le informazioni che non sarebbero percepibili con i cinque sensi tanto che altri autori hanno coniato il termine di “realtà informata”. I sistemi tecnologici sono una produzione sociale che investe pienamente il turismo e l’accesso all’informazione e alla conoscenza di un territorio, finendo per costituire un fattore strategico per lo sviluppo dello stesso e della stessa fruizione turistica.
Internet ha reso più vicini e più accessibili a noi tutti questi luoghi, e le nuove tecnologie, la cartografia online, tracce scaricabili di percorsi di trekking per il nostro device, identificativi sul territorio fruibili a mezzo di app, proximal tourist marketing, geolocalizzazione, permettono sempre più di scoprire le ricchezze di un museo digitale diffuso qual è il nostro territorio, fanno sì che il viaggio sia sempre più appassionate e coinvolgente e, parafrasando una celebre frase di Marcel Proust, ci fanno “avere nuovi occhi”, l’auspicio che UDM fa anche a tutti voi per questo 2017.